Dieta Drenante
La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso, specialmente tra le donne, di cui sono responsabili lo stile di vita sbagliato, le cattive abitudini alimentari, il fumo e l’alcol in eccesso, poco movimento e una vita sedentaria e stressata. Una sana ed equilibrata alimentazione ostacola la ritenzione idrica soprattutto se vi è un equilibrio minerale tra sodio e potassio. L’eccesso di alimenti che contengono sale da cucina (cloruro di sodio), come i formaggi e i salumi stagionati favoriscono la ritenzione idrica e debbono, quindi, essere consumati con moderazione. Anche le bevande alcoliche, il caffè, il tè, il karkadè e le bevande che contengono sostanze simili alla caffeina, come la cola, possono favorire la ritenzione idrica. Dunque, per contrastare l’insorgenza della ritenzione idrica con l’alimentazione è buona norma consumare 3 frutti e 2 porzioni di verdura al giorno al fine assumere oligoelementi e vitamine antiossidanti che combattono i radicali liberi. Occorre bere almeno 1,5 o 2 litri di acqua al giorno, per favorire il corretto ricambio dei liquidi e mantenere una buona idratazione. La dieta iposodica, poi, è un ottimo metodo per combattere la ritenzione idrica. L’eccesso di sodio può anche essere combattuto con l’aumento del potassio, attenzione però a non usare integratori senza controllo poiché una diminuzione di sodio o una sua rapida fuoriuscita dalle cellule può causare disidratazione e abbassamento della pressione sanguigna. Meglio quindi bere tanta acqua, non necessariamente a basso contenuto di sodio o con percentuali basse di residui fissi.
Non dimentichiamo, però, che qualunque dieta va personalizzata in base alle caratteristiche fisiche del soggetto e, segnatamente, in base ad età, statura, peso, sesso di appartenenza, metabolismo basale, attività fisica svolta.
Per informazioni e trattamenti:
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
Medico Dietologo e Nutrizionista
Tel. 0294964925
Tel. 0294602864
Whatsapp e Cell. 3331682902
DIETA DIGESTIVA
A cosa è dovuta la cattiva digestione? Le cause possono essere molteplici ma tra le più comuni si annoverano gli errori alimentari, le condizioni di stress emotivo, l’abuso di farmaci antinfiammatori. Tutti questi fattori agiscono sullo stomaco aumentando l’acidità del suo contenuto o diminuendo la resistenza della sua parete. Il risultato è sempre lo stesso. Lo stomaco comincia a infiammarsi, a dilatarsi e rallentare i suoi movimenti, ostacolando la digestione e dando luogo alla comparsa di mal di stomaco, tensione addominale, pesantezza dopo il pasto, bruciore dietro lo sterno, eruttazioni e rigurgiti. Il primo provvedimento da adottare per curare questa fastidiosa condizione consiste, quindi, nel mutare condotta alimentare. È buona norma astenersi dal consumo di tutti quei cibi che in qualche modo possono aumentare l’acidità dello stomaco o diminuirne la resistenza. Tra questi ricordiamo il caffè, il tè, il cioccolato, gli alcolici, la frutta acida, i grassi e latticini. Occorre anche limitare il consumo di pietanze troppo grasse o di alimenti ricchi di proteine animali in quanto risultano più difficilmente digeribili. Bisogna evitare intingoli e fritture, ma preferire condimenti leggeri, come olio extra vergine d’oliva a crudo oppure succo di limone fresco. Si devono scegliere alimenti semplici e cucinati con metodi di cottura leggeri, meglio se al vapore, mentre si devono evitare cibi troppo piccanti e spezie, come peperoncino e curry. È auspicabile il consumo di cavoli, patate, zucchine, carote, legumi, cereali, pane, pasta, pesce, uova, carni magre in quanto facili da digerire.
Non dimentichiamo, però, che qualunque dieta va personalizzata in base alle caratteristiche fisiche del soggetto e, segnatamente, in base ad età, statura, peso, sesso di appartenenza, metabolismo basale, attività fisica svolta.
Per informazioni e trattamenti:
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
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Ingredienti (per una porzione)
80 gr. di spaghetti
1 o 2 cucchiai di ricotta
2 o 3 foglie di menta
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
Sale
Preparazione
In abbondante acqua salata fate cuocere gli spaghetti; in una ciotola, lavorate la ricotta con un cucchiaio di legno fino a renderla cremosa (potete unire un po’ di acqua di cottura della pasta); sminuzzate le foglie di menta, unitele alla ricotta e agli spaghetti; mescolate e aggiungete un cucchiaino di olio.
Ricetta elaborata dallo Studio di Cure Naturali
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
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