Asparagi e patate in padella

Ingredienti (per una porzione)

130 gr di asparagi

1 cipollotto

200 gr. di patate novelle

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Pepe

Sale

Preparazione

Scaldate 1 cucchiaino di olio in una padella antiaderente e fate rosolare le patate a fuoco medio per 10 minuti; unite il cipollotto e gli asparagi; proseguire la cottura finché gli asparagi risulteranno morbidi, regolate di sale e pepe.

Ricetta elaborata dallo Studio di Cure Naturali 

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

Medico Dietologo e Nutrizionista

Tel. 0294964925

Tel. 0294602864

Whatsapp e Mobile 3331682902 

e-mail: lucamario.pitrologentile@virgilio.it

Diabete e Obesità: una coppia pericolosa!

Il diabete è una patologia caratterizzata dalla presenza di livelli elevati di glucosio nel sangue ed è causato da numerosi fattori che possono agire da soli o in associazione tra loro.  Nel determinare l’insorgenza di questa patologia, oltre alla predisposizione genetica, giocano un ruolo fondamentale anche i fattori ambientali. Tra questi ricordiamo che possono favorire l’insorgenza del diabete il sovrappeso e l’obesità (soprattutto di tipo addominale) e un’alimentazione sbilanciata, ricca di grassi saturi e zuccheri semplici.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità mondiale è quasi triplicata dal 1975. Nel 2016, oltre 1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso: di questi oltre 650 milioni erano obesi. La situazione nei bambini sotto i 5 anni non è certo migliore: si calcola che nel 2019 circa 38 milioni di bambini erano sovrappeso o obesi. In Italia una persona su 3 è sovrappeso, 1 su 10 è obesa, 1 su 20 è diabetica e oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è sovrappeso o obeso. In pratica, sono sovrappeso quasi 22 milioni di italiani, obesi 6 milioni, con diabete quasi 3,5 milioni. I numeri fanno riflettere, al punto che si sta iniziando a parlare di “Diabesità”. Oltre il 20% dei soggetti obesi è affetto da diabete e sono percentualmente pochi i soggetti affetti da diabete non obesi. Un paziente obeso ha una probabilità molto l’elevata di diventare diabetico, assai più alta di quella di un individuo con un peso nella norma.

Il diabete può essere privo di sintomi o manifestarsi con sintomi aspecifici (come sete persistente o aumento del senso di fame associato a diminuzione del peso corporeo). La diagnosi viene effettuata tramite l’esecuzione di esami di laboratorio. È molto importante diagnosticare e trattare il diabete nel migliore dei modi, perché col tempo la malattia può provocare complicanze anche molto gravi. Infatti, la combinazione di obesità e diabete, soprattutto in caso di obesità addominale, è strettamente correlata con un aumento dell’incidenza di malattie cerebrocardiovascolari (infarto, angina pectoris, ictus, ipertensione, arteriopatie periferiche), danno renale ed epatico, nonché danno alla retina, senza dimenticare una aumentata incidenza di neoplasie in questi soggetti.

In questi casi, soprattutto all’esordio della malattia, quando ancora il ricorso al farmaco può non essere strettamente necessario, la terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale. Gli obiettivi che si pone sono il raggiungimento e/o mantenimento di un peso corporeo desiderabile, la prevenzione dell’iper o ipoglicemia, la riduzione del rischio di sviluppare l’aterosclerosi e le complicanze micro vascolari (retinopatia, insufficienza renale). Tra le raccomandazioni dietetiche generali da osservare ricordiamo la necessità di ridurre il consumo di zuccheri semplici, di ridurre il consumo di grassi saturi, di incrementare il consumo di fibra, di non saltare mai la colazione, di consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura +frutta) a pranzo e cena, di evitare periodi di digiuno prolungato e di suddividere equamente, nei 3 pasti principali, la quota totale di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate).

Oltre alla terapia dietetica, tuttavia, in casi selezionati e sempre sotto controllo medico, può essere utile l’integrazione con rimedi naturali.

Tra questi ricordiamo le piante medicinali che inibiscono meccanicamente, a livello dell’apparato digerente, l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi, attraverso un legame elettrochimico, le piante che accelerano il metabolismo e fanno quindi bruciare gli zuccheri come materiale energetico di pronta utilizzazione e, infine, le piante che agiscono come inibitrici dell’alfa-glucosidasi, ovvero dell’enzima intestinale che, trasformando gli zuccheri da complessi a semplici, permette l’assorbimento intestinale del glucosio. Altre piante ancora possono aiutare a controllare il diabete attraverso il potenziamento degli effetti dell’insulina, oltre alla riduzione della sintesi di glucosio epatico e al rafforzamento della captazione periferica di glucosio da parte del muscolo.

Tuttavia, data la serietà della patologia, prima di limitarsi a seguire generici o superficiali approcci dietetici o naturali, occorre sempre rivolgersi a medici qualificati o diabetologi, onde evitare di che la malattia diabetica possa danneggiare irreversibilmente il nostro organismo.

Studio di cure naturali

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

Medico Dietologo e Nutrizionista

Tel. 0294964925

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