Ovviamente no e non possono essere improvvisate dal soggetto stesso sulla base delle mode o del passaparola. I rischi per la salute potrebbero essere molteplici. Ad esempio, le diete chetogeniche, ovvero basate su una drastica riduzione del consumo dei carboidrati a favore delle proteine e dei grassi, sono controindicate in gravidanza e allattamento, nei soggetti con insufficienza renale o epatica, nei soggetti affetti da diabete di tipo I, o da porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente, oppure nei soggetti alcolisti, o in presenza di disturbi del comportamento alimentare o di disturbi psichiatrici. In generale, qualunque dieta sbilanciata e non personalizzata espone il soggetto che la segue ad andare incontro a rischi per la salute.
Prossimamente: E che dire delle diete che fanno dimagrire velocemente?
Tra i disturbi che più spesso si associano all’aumento del peso corporeo, oltre alla ritenzione idrica e al gonfiore addominale, vi sono anche quelli digestivi. Del resto, nel sovrappeso e nell’obesità, accanto all’apparato escretore, di cui abbiamo parlato trattando la ritenzione idrica, l’apparato più direttamente coinvolto dal sovraccarico funzionale è quello digerente. Tra i sintomi digestivi che il paziente obeso o in sovrappeso lamenta più spesso, quando si rivolge al dietologo e nutrizionista, ricorrono quasi sempre la presenza di aria nello stomaco, le eruttazioni, la pesantezza gastrica, la sonnolenza al termine del pasto, l’acidità di stomaco, i rigurgiti acidi e i dolori spasmodici, tutti espressione di un malfunzionamento dell’apparato digerente.
In presenza di tali sintomi diagnosticheremo una dispepsia che, propriamente detta, rappresenta una disfunzione del processo digestivo, il quale risulta lungo, sofferto e stentato. Essa comprende tutte le forme di digestione difficile. La digestione infatti è un processo che coinvolge non soltanto lo stomaco ma anche i successivi tratti del tubo digerente e implica una successione cronologicamente armoniosa delle secrezioni orali, gastriche, duodenali, biliari e pancreatiche. Perciò, affinché la digestione possa avvenire correttamente, è necessario che i diversi organi del sistema digerente, vengono informati, in continuazione: il ritardo o l’anticipo, che siano meccanici o dovuti ad informazioni sbagliate, provocheranno uno squilibrio nello spazio e nel tempo dei processi digestivi. La dispepsia quindi si instaura sempre su di uno squilibrio cronologico delle secrezioni digestive; il più delle volte, le secrezioni vengono prodotte prima dell’arrivo degli alimenti nello stomaco, in altre circostanze, dopo; inoltre, esistono dei casi complessi in cui si ha un sovvertimento cronologico di tutte le tappe della produzione delle varie secrezioni digestive.
Correggere la cattiva trasmissione dell’informazione digestiva e assicurarla, se non avviene, potrà permettere al meccanismo digestivo di svolgersi al momento opportuno e dare quindi agli alimenti una buona imbibizione. Ma a cosa è dovuta la cattiva digestione?
Le cause possono essere molteplici ma tra le più comuni si annoverano gli errori alimentari, la sedentarietà, il sovrappeso da obesità, le condizioni di stress emotivo e l’abuso di farmaci antinfiammatori. E la cura?
Il primo provvedimento da adottare per curare questa fastidiosa condizione consiste nel mutare condotta alimentare. È buona norma astenersi dal consumo di tutti quei cibi che in qualche modo possono aumentare l’acidità dello stomaco o diminuirne la resistenza. Tra questi ricordiamo il caffè, il tè, il cioccolato, gli alcolici, la frutta acida, i grassi e latticini. Occorre anche limitare il consumo di pietanze troppo grasse o di alimenti ricchi di proteine animali in quanto risultano più difficilmente digeribili. Bisogna evitare intingoli e fritture, ma preferire condimenti leggeri, come olio extra vergine d’oliva a crudo oppure succo di limone fresco. Si devono scegliere alimenti semplici e cucinati con metodi di cottura leggeri, meglio se al vapore, mentre si devono evitare cibi troppo piccanti e spezie, come peperoncino e curry. È auspicabile il consumo di cavoli, patate, zucchine, carote, legumi, cereali, pane, pasta, pesce, uova, carni magre in quanto facili da digerire.
Per curare la cattiva digestione poi, oltre ad una dieta digestiva personalizzata, è possibile fare ricorso ai rimedi che la natura ci offre per migliorare il processo digestivo e alleviare sintomi. Si tratta di rimedi naturali, tisane, decotti, infusi o pozioni da assumere dopo i pasti.
Nel campo delle malattie gastrointestinali la terapia con le piante medicinali riveste, quindi, un’importanza del tutto particolare. Per molte di queste malattie si ottiene una perfetta guarigione con la semplice terapia erboristica, affiancata alle misure fisiche e dietetiche, pur sempre indispensabili. In altri casi le preparazioni erboristiche, se non riescono risolutive, risultano almeno di grande valore come terapia di sostegno.
Oltre alle preparazioni erboristiche, i disturbi digestivi si giovano spesso (e questo è noto fin dall’Antichità) di misure dietetico-nutrizionali appropriate.
Infatti, la dieta digestiva prevede l’eliminazione di tutti quegli alimenti che sottopongono ad un maggior carico di lavoro l’apparato digerente. Tuttavia, l’esclusione va fatta da professionisti esperti in quanto, altrimenti, può causare, se protratta, carenze nutrizionali.
Studio di cure naturali
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
Medico Dietologo e Nutrizionista
Tel. 0294964925
Tel. 0294602864
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Ingredienti (per una porzione)
Riso Basmati 80 gr
1 zucchina
Cipolla
Pomodorini 2/3
Sale
Pepe
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
Preparazione
Tagliate a dadini la zucchina e in una pentola antiaderente fate dorare la cipolla con il cucchiaino di olio, unite la zucchina e poca acqua; aggiungete i pomodorini tagliati a metà e il sale; cuocete a parte il riso e mescolatelo con le verdure spolverizzandolo con pepe.
Ricetta elaborata dallo Studio di Cure Naturali
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
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