L’alimentazione preventiva è l’insieme delle pratiche e degli interventi dietetici che hanno dimostrato di ridurre il rischio di malattie e migliorare i risultati sulla salute.
Come dimostrano le Zone Blu nel mondo (le aree con il più alto tasso di longevità sulla terra), seguire una dieta salutare, lontana da divieti e sacrifici, e integrarla nel proprio stile di vita, aiuta a vivere meglio e più a lungo.
Pertanto, l’alimentazione preventiva può essere considerata uno strumento di prevenzione a 360°:
in quanto uno stile di vita sano può aiutare le persone in salute a raggiungere il proprio peso forma, a difendersi meglio dallo stress e a proteggerle dall’esordio delle cosiddette malattie croniche non trasmissibili, come, per esempio, diabete 2, malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari e tumori;
perché in grado di aiutare le persone, già ammalate, a prevenire ricadute o complicanze della malattia, o a migliorare l’esito della terapia prescritta dal medico.
I percorsi di alimentazione preventiva ed anti-age
Esistono 2 percorsi di alimentazione preventiva ed anti-age pensati per andare incontro alle diverse esigenze delle persone.
Percorso 1: Mangiare per stare bene
Un percorso dedicato a chi ha necessità di valutare le proprie abitudini alimentari, confrontarsi con lo specialista e capire se il proprio regime alimentare è consono ai propri bisogni psicofisici.
Questo percorso è costituito da:
prima valutazione nutrizionale;
Bio-impedenzometria (esame che misura la composizione corporea);
piano alimentare personalizzato;
seconda valutazione con adeguamento piano alimentare e ripetizione Bio-impedenzometria.
Percorso 2: Mangiare consapevolmente
Un percorso pensato per chi ha bisogno di trovare il giusto equilibrio nell’ambito della nutrizione: non solo, quindi, aiuta ad individuare un piano alimentare corretto, ma insegna anche a gestire i momenti legati all’alimentazione, con consapevolezza e serenità.
Questo percorso è costituito da:
prima valutazione nutrizionale;
Bio-impedenzometria (esame che misura la composizione corporea);
piano alimentare personalizzato;
seconda valutazione con adeguamento piano alimentare e ripetizione Bio-impedenzometria;
terza visita di follow-up con adeguamento piano alimentare;
ulteriore visita di follow-up personalizzata.
Può sembrare un paradosso ma la risposta è affermativa. Naturalmente non parliamo delle caratteristiche quantitative ma di quelle qualitative. Per fare un esempio che renda intuitivo il concetto dobbiamo immaginare che la dieta sia come un abito e che il dietologo sia come un sarto. Più precisamente, come al sarto spetta il compito di stabilire quale sia la taglia del suo cliente, così al dietologo spetta il compito di stabilire quale sia il metabolismo del suo paziente. Continuando a usare la metafora della sartoria, potremmo dire che come il cliente, quando va dal sarto, ha il compito di scegliere il tipo di tessuto e il suo colore, così il paziente, quando va dal dietologo, ha il compito di scegliere se consumare più carboidrati o più proteine, se consumarli a pranzo o cena e, infine, se escludere cibi non graditi.
Come al sarto spetterà confezionare per il suo cliente un abito che, nel rispetto della taglia, assecondi i suoi gusti, così al dietologo spetterà elaborare per il suo paziente una dieta che, nel rispetto del metabolismo, rispetti le sue preferenze.
Il metabolismo, in particolare il metabolismo basale (quello che consumiamo in condizioni di riposo), può essere definito come la quantità di energia che consumiamo per far funzionare correttamente il nostro organismo: per far battere il cuore, per far espandere i polmoni, per far circolare il sangue, etc. Aumentare il metabolismo è spesso il desiderio più grande di chi è obeso o sovrappeso oppure di chi voglia semplicemente perdere un paio di chili. Infatti, questo vorrebbe dire poter bruciare calorie più velocemente, cioè bruciare in modo più rapido l’energia introdotta con l’alimentazione, e perdere peso corporeo più rapidamente. Tuttavia, la velocità con cui il nostro corpo brucia calorie dipende da moltissimi fattori.
Tra questi alcuni non dipendono da noi: la genetica, in quanto alcune persone ereditano un metabolismo più veloce rispetto ad altre; il sesso, in quanto per costituzione gli uomini tendono a bruciare più calorie rispetto alle donne, anche durante il riposo; l’invecchiamento, in quanto il metabolismo rallenta costantemente dopo i quarant’anni; le stagioni fredde, in quanto l’inverno, caratterizzato da buio e freddo, rallenta fisiologicamente il nostro metabolismo.
Altri fattori, invece, dipendono da noi: adottare diete fortemente ipocaloriche, iperproteiche o chetogenetiche, in quanto, a lungo andare, causano una riduzione del metabolismo; digiunare, lasciando passare troppo tempo tra un pasto e l’altro, in quanto anche questo causa un rallentamento del metabolismo; mangiare velocemente, in quanto questo ci impedisce di masticare i cibi in modo corretto, aumenta le difficoltà digestive e provoca un rallentamento del metabolismo, che deve sopperire a delle richieste energetiche maggiori per la digestione laboriosa; bere poca acqua, in quanto l’acqua è in grado di attivare i meccanismi fisiologici della termogenesi, ossia la produzione di calore con un aumento del dispendio energetico; mangiare troppi zuccheri semplici, in quanto un eccesso di zuccheri semplici (con alto indice glicemico) favorisce l’accumulo di grasso causando, a lungo andare, l’insulino-resistenza; essere sedentari, in quanto i muscoli bruciano molte calorie, anche stando fermi, quindi più vengono attivati e più calorie bruceranno; avere problemi ormonali, in quanto nel caso di ipotiroidismo (la tiroide funziona poco), il metabolismo basale può rallentare drasticamente. Quindi, il primo provvedimento da adottare consiste nell’intervenire sui fattori che dipendono da noi.
Oltre a ciò quali provvedimenti possiamo ancora adottare, per accelerare il metabolismo in modo naturale e perdere più rapidamente il grasso corporeo che si è accumulato in eccesso? Il primo in assoluto consiste nel seguire un regime dietetico che preveda il consumo di alimenti in grado di accelerare il metabolismo. Si avete inteso bene. I cibi in grado di accelerare il metabolismo esistono. Sono quei cibi booster che in maniera naturale attivano i meccanismi brucia grassi del nostro organismo, aiutandolo a trasformare il cibo in energia anziché in adipe. Chi pensa che siano una leggenda messa in circolazione da stregoni e imbonitori, si prepari a ricredersi perché gli alimenti che aiutano a mantenersi in forma sono tantissimi. E non sono esotici elisir rari come gli unicorni e costosi come lingotti d’oro: moltissimi ce li avete già in frigorifero o in dispensa. Scopriamo insieme quali sono: spezie, peperoncino, cereali integrali, sedano, finocchio, broccoli, mele, pere, agrumi. Naturalmente in proporzioni adeguate e nel contesto di una dieta personalizzata.
Oltre a ciò vi sono anche integratori naturali (erbe) in grado di accelerare il metabolismo. Alcuni contengono Iodio, che agevola le funzioni della tiroide. Altri contengono sinefrina, una molecola simile alla adrenalina, che induce il consumo di grassi. Altri ancora contengono metixantine, molecole parenti della caffeina, che aumentano il dispendio energetico, anche a riposo.
In conclusione, anche in presenza di un rallentato metabolismo è possibile dimagrire con una dieta e con integratori adeguati.
Studio di Cure Naturali
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
Medico Dietologo e Nutrizionista
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