Certamente! E il lettore smaliziato, così avvezzo a consultare il web, facendo un sillogismo classico, avrà sicuramente già pensato, se la dieta dimagrante riduce il peso corporeo e la riduzione del peso corporeo diminuisce la percezione dei dolori reumatici allora la dieta riduce i dolori.
Tuttavia, la dieta dimagrante non favorisce la diminuzione dei dolori reumatici soltanto sul piano quantitativo, ossia per riduzione dell’apporto di calorie e, quindi, del peso corporeo, ma anche e soprattutto sul piano qualitativo, in quanto obbliga al consumo di alimenti ricchi di sostanze antiossidanti e, quindi, antinfiammatorie.
I dolori reumatici, infatti, sono legati alla presenza di un’infiammazione e oggi sappiamo che l’infiammazione causa l’iperproduzione dei radicali liberi. Quindi, gli alimenti ricchi di sostanze antiossidanti, neutralizzando i radicali liberi, esercitano un effetto antinfiammatorio e riducono i dolori reumatici.
Le malattie che provocano dolori all’apparato locomotore sono molte e diverse tra loro. In passato si pensava che tutti i dolori legati all’apparato locomotore fossero dovuti ad un’unica causa e così, per ogni disturbo di questo genere, si usava il termine generico di reumatismo. Quest’ultimo deriva dal greco re, che significa scorrere, e sta ad indicare tutte le malattie che sono caratterizzate dallo scorrere dei dolori da un’area all’altra del corpo umano. Oggi sappiamo che le malattie reumatiche possono avere cause diverse e, in rapporto a queste, vengono classificate e chiamate in modo diverso. Tutti questi disturbi, tuttavia, hanno in comune la tendenza a far soffrire chi ne è affetto e spesso a comprometterne lo svolgimento delle normali attività quotidiane, anche delle più semplici.
Le malattie a carico dell’apparato locomotore che più frequentemente causano la comparsa di dolori sono l’artrosi, l’artrite e l’osteoporosi.
Sul piano terapeutico il comune denominatore di queste affezioni è il fatto che dopo un ciclo di antiinfiammatori somministrati per via sistemica il dolore scompare in una piccola percentuale di casi, ma in una parte di gran lunga più significativa si riduce solo in parte o, peggio, resta immodificato. Viene richiesto allora il ricorso a terapie fisiche quali cinesi, ionoforesi, ultrasuoni, infrarossi, marconi, magneto, laser, onde d’urto e via dicendo.
Tuttavia quando anche queste pratiche risultano inefficaci è allora possibile tentare con la Medicina Naturale. L’apporto di questa disciplina, in reumatologia, è particolarmente indicato per dolori la cui causa sia da attribuirsi ad una infiammazione a carico dell’apparato osteo-articolare. Si avvale di rimedi sia per uso esterno (piante come tali, o sotto forma di oli), sia per uso interno (tisane, gocce, perle, compresse).
Numerosi farmaci contengono principi attivi chimici di derivazione sintetica. Ecco perché chi è intollerante ai farmaci o desidera una cura naturale si rivolge con fiducia alla Medicina Naturale. I rimedi naturali per i dolori sono costituiti da oli essenziali antireumatici estratti da numerose piante che possono essere applicati per uso esterno con un protocollo che prevede la Sonoforesi, il Cupping e il Massaggio. La Sonoforesi naturale ha inizio con l’esame obiettivo del paziente per determinare con precisione la patologia che da origine al dolore.Successivamente vengono applicate sulla cute le sostanze naturali dotate di potere antidolorifico ed antinfiammatorio. E infine per mezzo della Sonoforesi le sostanze naturali vengono fatte diffondere in profondità. Il Cupping prevede l’applicazione di coppette di vetro sulla cute e la rimozione dell’ossigeno al loro interno mediante aspirazione con un’apposita pistola. Quando si crea il vuoto, la pelle e lo strato sottostante vengono risucchiati, richiamando più sangue. Il maggior afflusso di sangue e il calore prodotto stimolano il rilassamento del muscolo e aiutano ad attenuare il dolore.
Il Massaggio naturale ha inizio con la scelta degli oli essenziali provenienti da piante antireumatiche che vengono spalmati sulle mani per essere riscaldati e prontamente disponibili all’assorbimento da parte della pelle. L’operatore che eseguirà questo massaggio continuerà con lo sfioramento, l’impastamento e la battitura che stimolano la vascolarizzazione dei muscoli superficiali e agevolano la distensione muscolare.
Infine, il protocollo terapeutico prevede l’applicazione del cataplasma galenico.
Anni di studi e di applicazioni hanno permesso di ottimizzarne la formula e confermarne la qualità, ampliando i campi di utilizzo. Un ciclo prevede alcune sedute. L’Impacco inizia ad agire immediatamente, offrendo sollievo sin dalle prime applicazioni. La sua azione si rivela particolarmente rapida su problematiche acute, tuttavia vengono trattati con successo anche problemi cronici. La formulazione del cataplasma prevede la sinergia tra numerose erbe, rendendolo versatile nel trattamento di svariate patologie. L’Impacco vanta proprietà antinfiammatorie e stimolanti della microcircolazione che migliorano l’ossigenazione dei tessuti nella zona interessata e ne favoriscono la riparazione e il rinnovo cellulare.
Studio di Cure Naturali
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
Medico Dietologo e Nutrizionista
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Gambe pesanti, caviglie gonfie e pelle a buccia d’arancia sono sintomi e segni che, con l’arrivo della stagione calda, compaiono in numerosi soggetti e che dimostrano la presenza di disturbi circolatori agli arti inferiori. Tra questi rientra anche la famigerata cellulite, spesso considerata come un semplice inestetismo, ma in realtà ascrivibile ad una vera e propria malattia di origine infiammatoria. Esistono principalmente due forme di cellulite, che si manifestano con segni e sintomi differenti, ma quella più comune e che più frequentemente colpisce le donne è la pannicolopatia edemato-fibrosclerotica. Non poche cause possono essere invocate per spiegare l’origine di questa patologia. Segnatamente ricordiamo l’ereditarietà̀, le alterazioni ormonali, le alterazioni del microcircolo, la cattiva alimentazione, la scarsa attività̀ fisica (o attività̀ fisica assente) e la postura errata. Tuttavia, la comparsa di questa patologia, essendo legata alla presenza di un difetto nel microcircolo, può peggiorare se si è in sovrappeso. Anche se il sovrappeso è solo una delle condizioni che favoriscono la comparsa e il peggioramento della cellulite, per prevenire e curare tale patologia, il primo provvedimento da adottare, quando si è in tale condizione, è quello di seguire un programma alimentare personalizzato e finalizzato alla perdita di peso. Oltre a ciò occorre seguire un’alimentazione equilibrata caratterizzata dal fatto che alcuni alimenti vanno eliminati, altri limitati e altri ancora consigliati.
Tra gli alimenti da limitare ricordiamo il sale. È opportuno, senza esagerare, ridurre al minimo l’aggiunta di sale alle pietanze per insaporirle (es: nell’acqua di cottura della pasta, nell’insalata, etc.) poiché́ importante fonte di sodio, elemento con ruolo primario nella distribuzione dei liquidi corporei (un suo eccesso favorisce il ristagno dei liquidi). Al posto del sale si consiglia di utilizzare le spezie.
Vanno limitati anche legumi, pomodori pelati, zuppe, carni ed altri alimenti in scatola, a causa del loro alto contenuto di sodio previsto per la conservazione.
Gli insaccati come salsiccia, salame, coppa, etc. a causa del loro elevato contenuto di sale previsto nei processi di lavorazione vanno drasticamente ridotti.
Merendine confezionate, margarine, creme, hamburger e patatine fritte o altri cibi tipici dei fast-food (junk food), etc., vanno addirittura eliminati perché́ in questi alimenti vi possono essere elevate concentrazioni di grassi saturi trans, dannosi per il tessuto vascolare e la circolazione sanguigna.
Tra gli alimenti, invece, di cui si consiglia il consumo ricordiamo l’acqua.
Di acqua occorre introdurre almeno 1,5-2 litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale naturale). L’idratazione è fondamentale per un buon funzionamento del sistema vascolare. Molti pensano che bevendo di più̀ i liquidi vengano trattenuti maggiormente quando c’è un problema di ritenzione idrica, invece è proprio grazie ad una corretta idratazione quotidiana che stimoliamo il fisiologico meccanismo di eliminazione delle tossine.
La verdura, cruda o cotta, va consumata ad ogni pasto. È opportuno preferire peperoni e pomodori (crudi), radicchio, lattuga, etc., poiché́ ricchi di vitamina C, le verdure di colore rosso-arancione (come zucca e carote) per il loro elevato contenuto di betacarotene e le verdure viola-blu per gli antociani e i bioflavonoidi. I broccoli, invece, contengono l’acido alfa lipoico che aiuta a mantenere elastico e tonico il collagene dei tessuti cutanei e a contrastare la cellulite, mentre agli asparagi vengono riconosciute grandi proprietà̀ diuretiche per l’alto contenuto d’acqua. Anche altre verdure ricche di acqua, come cetrioli o sedano, favoriscono la diuresi.
Anche la frutta va consumata ad ogni pasto, preferibilmente con la buccia (naturalmente se commestibile e ben lavata). Privilegiare i frutti di color rosso-blu, come mirtilli, ribes e more, ricchissimi di antociani (particolarmente utili per il microcircolo), oppure l’ananas poiché́ grazie al contenuto di bromelina, un enzima che svolge un’azione antinfiammatoria, favorisce l’eliminazione dei liquidi.
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Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
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