Le feste di Natale sono le più importanti dell’anno: se non le festeggiassimo a tavola che feste sarebbero? In questo periodo, però, non ci sono 15 feste, bensì al massimo 5 o 6. Cominciamo, quindi, a regolarci e prometterci che durante i giorni “di mezzo” rispetteremo il nostro bilancio calorico. Per non farci del “male” dovremo imporci che anche che se festeggeremo la vigilia non festeggeremo allo stesso modo il giorno di Natale e viceversa, visto che anche il giorno di Santo Stefano ci darà un’altra occasione per stare a tavola. Dopo aver festeggiato e mangiato fino a notte fonda l’ultimo dell’anno, cercheremo di moderare il pasto del primo gennaio e festeggeremo solo il giorno della befana.
Alcune abitudini nascono da indicazioni religiose che sopravvivono nel tempo e giungono fino a noi con qualche modifica. È questo il caso della cena della Vigilia di Natale che vede il pesce come protagonista della tavola in quanto, secondo la religione cattolica, la Vigilia era un “giorno di magro”, in cui era vietato mangiare la carne. Un’altra consuetudine per i cattolici è quella di mangiare pesce una volta a settimana, il venerdì. Un’abitudine antica che però contiene una verità scientifica scoperta solo nel XX secolo. Con il progresso sono state scoperte nuove esigenze e formulate moderne linee guida secondo le quali, per seguire un’alimentazione equilibrata, è corretto mangiare il pesce 3 volte a settimana. Viene soddisfatto in tal modo il fabbisogno di specifici acidi grassi contenuti nei pesci e in particolare gli Omega 3. I grassi non sono tutti uguali, ma il nostro organismo necessita di tutti, sia di quelli saturi prevalentemente presenti nel regno animale, sia degli insaturi maggiormente contenuti nei pesci e in altri alimenti del regno vegetale. La loro importanza nutrizionale ha molte facce che vanno dall’apporto quantitativo a quello qualitativo. Apportando 9 Kcal per grammo, i grassi sono la seconda fonte di energia dopo i carboidrati, oltre a costituire la riserva energetica del nostro organismo. Senza i grassi non si possono assimilare importanti vitamine come la A, la E ed altri componenti liposolubili rilevanti per l’equilibrio nutrizionale. Infine, i grassi svolgono importanti funzioni biochimiche agendo in modo diretto come precursori di molecole con importante attività biologica. Sono un componente fondamentale della membrana delle cellule. Pertanto, per vivere a lungo in salute e, soprattutto, restare magri, anche durante le festività natalizie, ricordate di non dimenticate l’insegnamento della cena della vigilia di natale: consumate sempre pesce in abbondanza!
Le feste di Natale prevedono una vigilia festosa la sera del 24, poi, a seguire, un pranzo il giorno di Natale e ancora un altro pranzo il giorno di Santo Stefano. Proseguendo ci rimettiamo a tavola per festeggiare con una cena l’ultimo dell’anno, con un pranzo il primo dell’anno e concludiamo, in bellezza, con i bagordi del giorno della Befana. Ammesso e non concesso che vada bene, abbiamo festeggiato 5 ricorrenze che prevedono cene o pranzi decisamente festaioli ed abbondanti. Ognuno di questi pasti può “pesare” da 3000 a 6000 calorie (Kcal). Per restare mediamente bassi calcoliamo che ogni giornata di festa, tra colazione con un po’ di panettone, pranzo o cena festaioli e qualche brindisi augurale con amici e parenti, possa apportare 4.000 Kcal. Aggiungendo altre calorie extra derivate da altri alimenti che in quei giorni circolano per casa come pandoro, cioccolata, torroni, marron glacé, salumi e frutta secca, è probabile ritrovarsi a metà gennaio con 3 o 4 chili in più. Non possiamo non festeggiare, certamente, ma nemmeno ingrassare! Le feste di Natale sono le più importanti dell’anno: se non le festeggiassimo a tavola che feste sarebbero? In questo periodo, però, non ci sono 15 feste, bensì al massimo 5 o 6. Cominciamo, quindi, a regolarci e prometterci che durante i giorni “di mezzo” rispetteremo il nostro bilancio calorico. Per non farci del “male” dovremo imporci che anche che se festeggeremo la vigilia non festeggeremo allo stesso modo il giorno di Natale e viceversa, visto che anche il giorno di Santo Stefano ci darà un’altra occasione per stare a tavola. Dopo aver festeggiato e mangiato fino a notte fonda l’ultimo dell’anno, cercheremo di moderare il pasto del primo gennaio e festeggeremo solo il giorno della befana.