Che la ritenzione idrica colpisca soprattutto i soggetti in sovrappeso, purtroppo è vero e il fenomeno è più frequente di quanto non si creda.
La ritenzione idrica è un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali, quelli, cioè, che si trovano tra una cellula e l’altra. Questo avviene per lo più nelle zone in cui si trova il grasso corporeo.
Nei soggetti in sovrappeso, infatti, i compartimenti fluidi sono particolarmente aumentati, specialmente quello extracellulare. In condizioni di normalità il rapporto tra acqua all’interno e all’esterno delle cellule è inferiore a 0,85-0,9, mentre in soggetti con stati infiammatori cronici, come i pazienti in sovrappeso, tale indice aumenta a causa di una migrazione dei fluidi dagli spazi intracellulari a quelli extracellulari. L’aumento di acqua al di fuori delle cellule è riconducibile ai disturbi ormonali e circolatori causati dal sovrappeso. È una problematica tanto diffusa da colpire milioni di persone e, in particolar modo, la popolazione femminile per circa il 30-40%.
Ma quali sono le cause di ritenzione idrica? 1° gli errori alimentari. 2° la sedentarietà. 3° il fumo. 4° l’alcol. 5° gli anticoncezionali. 6° i farmaci antinfiammatori e i cortisonici.
La prima e più importante causa di ritenzione idrica è, comunque, costituita dagli errori alimentari.
Sulla ritenzione idrica, però, il cibo non influisce solo a causa della quantità, ma anche della qualità, introdotta. Una sana ed equilibrata alimentazione contrasta la ritenzione idrica soprattutto se vi è un equilibrio minerale tra sodio e potassio. Il sale da cucina è per circa il 40% sodio, un minerale necessario, ma abusato, tanto che se ne assume mediamente più del doppio di quanto non occorra al nostro organismo. Limitare l’aggiunta di sale alla preparazione degli alimenti ed eliminare l’assunzione di alimenti ricchi di sale può aiutare a ridurre considerevolmente la ritenzione idrica. I cibi che ricchi di sale, come salumi e formaggi stagionati, vanno consumati con moderazione. Al contrario è buona norma consumare 3 frutti e 2 porzioni di verdura al giorno, che sono poveri di sale e sono, altresì, ricchi di vitamine antiossidanti che combattono i radicali liberi. Limitare l’assunzione di sodio può essere un ottimo metodo per combattere la ritenzione idrica.
Per capire come l’eccesso di sodio possa favorire la ritenzione idrica, è possibile condurre un esperimento interessante, adottando una dieta iposodica per 2 o 3 giorni: non bisogna aggiungere sale all’acqua di cottura della pasta e alle preparazioni delle altre portate; non bisogna aggiungere sale ai cibi ma occorre assumere solo quello naturalmente contenuto negli alimenti; è necessario evitare il consumo di tutti i prodotti industriali in scatola, come le conserve di pomodoro e i pesci o le carni, in quanto, per la loro conservazione, vengono addizionati di ingenti quantità di sale. Dopo circa 24 ore o anche meno, inizierete ad eliminare acqua in grande quantità e comincerete a sentirvi meno “gonfi”. Tuttavia, non va dimenticato che il sale, sia pure in quantità moderata, è indispensabile per la vita.
Pertanto, l’eccesso di sodio può anche essere combattuto con l’aumento del potassio. Il potassio, infatti, è un micronutriente dalla spiccata attività drenante. Gli alimenti ricchi di potassio rientrano tra quelli consentiti e consigliati. Via libera, dunque, a verdura e frutta (avocado compreso), ma anche a legumi, semi oleosi e frutta secca a guscio. Rientrano in questo gruppo anche i tuberi, come patate, batate, topinambur, che sono fonti, tra l’altro, di carboidrati complessi.
L’alimentazione contro la ritenzione idrica dovrà essere ricca di acqua, che svolge un ruolo essenziale nel favorire la diuresi. Occorre bere almeno 1,5 o 2 litri di acqua al giorno, per favorire il corretto ricambio dei liquidi e mantenere una buona idratazione. L’acqua consumata non deve necessariamente essere a basso contenuto di sodio o con percentuali basse di residui fissi. I minerali dell’acqua, infatti, sono utili all’organismo, in particolare il calcio il cui fabbisogno è difficilmente raggiungibile se non si beve a sufficienza. Oltre a bere circa due litri di acqua al giorno, bisognerebbe consumare vegetali ricchi di acqua, come anguria, melone, cicorie, cetrioli, zucchine, carciofi, asparagi e cavoli in genere.
Bisogna abituarsi a bere tisane o infusi durante il giorno o dopo cena, in quanto promuovono l’eliminazione delle tossine in eccesso e favoriscono la circolazione linfatica e sanguigna.
Sono, inoltre, consigliati erbe ed estratti facilmente reperibili in erboristeria quali tarassaco, betulla, uva ursina, pilosella, equiseto, ma ricordate sempre che, anche se il proverbio veneto recita “Chi vol stare san pissa spesso come on can” , tutti gli integratori diuretici vanno sempre assunti sotto controllo medico per non incorrere in scompensi idro-elettrolitici.