DIETA DIGESTIVA
A cosa è dovuta la cattiva digestione? Le cause possono essere molteplici ma tra le più comuni si annoverano gli errori alimentari, le condizioni di stress emotivo, l’abuso di farmaci antinfiammatori. Tutti questi fattori agiscono sullo stomaco aumentando l’acidità del suo contenuto o diminuendo la resistenza della sua parete. Il risultato è sempre lo stesso. Lo stomaco comincia a infiammarsi, a dilatarsi e rallentare i suoi movimenti, ostacolando la digestione e dando luogo alla comparsa di mal di stomaco, tensione addominale, pesantezza dopo il pasto, bruciore dietro lo sterno, eruttazioni e rigurgiti. Il primo provvedimento da adottare per curare questa fastidiosa condizione consiste, quindi, nel mutare condotta alimentare. È buona norma astenersi dal consumo di tutti quei cibi che in qualche modo possono aumentare l’acidità dello stomaco o diminuirne la resistenza. Tra questi ricordiamo il caffè, il tè, il cioccolato, gli alcolici, la frutta acida, i grassi e latticini. Occorre anche limitare il consumo di pietanze troppo grasse o di alimenti ricchi di proteine animali in quanto risultano più difficilmente digeribili. Bisogna evitare intingoli e fritture, ma preferire condimenti leggeri, come olio extra vergine d’oliva a crudo oppure succo di limone fresco. Si devono scegliere alimenti semplici e cucinati con metodi di cottura leggeri, meglio se al vapore, mentre si devono evitare cibi troppo piccanti e spezie, come peperoncino e curry. È auspicabile il consumo di cavoli, patate, zucchine, carote, legumi, cereali, pane, pasta, pesce, uova, carni magre in quanto facili da digerire.
Non dimentichiamo, però, che qualunque dieta va personalizzata in base alle caratteristiche fisiche del soggetto e, segnatamente, in base ad età, statura, peso, sesso di appartenenza, metabolismo basale, attività fisica svolta.
Per informazioni e trattamenti:
Professor Luca Mario PITROLO GENTILE
Medico Dietologo e Nutrizionista
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